Il Tecnopolo di Bologna al centro della rivoluzione digitale
Lo sbarco del Centro Meteo Europeo nell’ex Manifattura Tabacchi del capoluogo emiliano primo atto di un’operazione da oltre 220 milioni di euro
L’ECMWF è soltanto la prima delle grandi novità che interesseranno via Piero Gobetti, il cui sbarco è stato ufficialmente inaugurato il 14 settembre scorso. Si tratta della prima pietra di una strada molto lunga e il cui percorso è stato tracciato.
Ma che cos’è il Centro Europeo per le Previsioni Meteorologiche a Medio Termine? Con sede a Reading nel Regno Unito e uffici a Bonn, in Germania, e il suo Data Center a Bologna, in Italia, è un’organizzazione intergovernativa indipendente fondata nel 1975 e sostenuta da 34 Stati membri e cooperanti, principalmente in Europa, al quale aderisce anche la Confederazione Elvetica.
I Paesi membri sono Austria, Belgio, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Islanda, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Serbia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia e Regno Unito, quelli cooperanti invece Bulgaria, Repubblica Ceca, Ungheria, Israele, Lettonia, Lituania, Montenegro, Marocco, Macedonia del Nord, Romania e Slovacchia.
Lo European Centre for Medium-Range Weather Forecasts, da cui la sigla ECMWF, è sia un istituto di ricerca, che un servizio operativo ventiquattr’ore ore su su ventiquattro, sette giorni su sette, che produce previsioni meteorologiche numeriche globali a medio e a lungo raggio per i suoi Stati membri e per quelli cooperanti e la comunità più ampia della popolazione occidentale.
Il centro detiene anche, fra le proprie sede in Inghilterra, Germania e Italia, uno dei più grandi archivi di dati numerici sulle previsioni meteorologiche nel mondo e sul clima.
Inaugurato a Bologna il Data Center del Centro Meteo Europeo
Il Data Center dell’ECMWF sarà “in linea” con Bonn e Reading
Al Tecnopolo di Bologna sta nascendo un hub nazionale ed europeo su nuove tecnologie, Big Data, climatologia e Human Development che si sviluppa negli oltre 120.000 metri quadrati di superficie dell’ex Manifattura Tabacchi della città, progettata e realizzata negli Anni Cinquanta del Novecento da Pier Luigi Nervi.
Si tratta di un importante intervento di riqualificazione urbana: gli spazi vengono oggi reinterpretati per ospitare infrastrutture di supercalcolo di rilevanza internazionale, come il predetto Data Center del Centro Meteo Europeo o il supercomputer europeo Leonardo, attività all’avanguardia nel campo della ricerca e sviluppo, aree comuni per incubatori e la sede di alcuni importanti istituti scientifici e Centri di ricerca italiani.
Video, la “sala macchine” destinata al supercomputer Leonardo
Video, i lavori in timelapse del nuovo Centro Meteo Europeo
Video, il Tecnopolo di Bologna illustrato da Stefano Accorsi
Nel vecchio opificio 1.500 persone tra ricercatori, tecnici, addetti
Si inserisce in un ecosistema territoriale che ha visto la Regione Emilia-Romagna far nascere 10 tecnopoli della ricerca, con 20 sedi collocate al centro delle filiere più importanti, sostenere oltre 80 laboratori di ricerca accreditati, finanziare 300 dottorati e borse di ricerca, centinaia di progetti di innovazione delle imprese, nuove aree dedicate alla nascita, allo sviluppo e all’accelerazione delle start-up e 9 Associazioni Cluster formate da oltre 600 soggetti pubblici e privati che operano anch’essi nelle più importanti filiere regionali.
Grazie al Tecnopolo di Bologna, l’Italia godrà di una posizione di assoluto vantaggio nell’ambito dei Big Data e della capacità di calcolo.
Fotogallery, l’infrastruttura delle previsioni del tempo 4.0
Sotto le Due Torri l’83 per cento della potenza di calcolo italiana
Il solo Leonardo è destinato a cambiare la geopolitica del supercalcolo mondiale e il peso della Data Valley emiliana-romagnola: qui si concentrerà circa l’83 per cento della potenza di calcolo nazionale e il 20 per cento di quella europea, con l’Italia che avrà un ruolo decisivo nel mettere l’Europa in grado di competere con i colossi Stati Uniti e Cina.
Una capacità applicabile in tutti i settori: tutela dell’ambiente e lotta ai cambiamenti climatici; salute e scienze della vita; telemedicina; logistica e riorganizzazione dei tempi delle città; processi produttivi; sviluppo e crescita sostenibili.
In particolare, transizione ecologica e digitalizzazione sono entrambe grandi opportunità, supportate dalle risorse del Next Generation EU. Più facili da cogliere e realizzare grazie agli straordinari investimenti in capacità di calcolo, soprattutto se le ricadute sono indirizzate su persone, società e imprese.
Podcast, 10 anni di tecnopoli della Regione Emilia-Romagna
Un “pieno” di istituzioni, internazionali e no, in via Piero Gobetti
Nel suo complesso, oltre al Data Centre del Centro Meteo Europeo, al supercomputer Leonardo e all’IFAB (International Foundation Big Data and AI for Human Development), al Tecnopolo di Bologna è già previsto l’insediamento, fra gli altri, di: Centro di ricerca ENA negli ambiti delle energie rinnovabili e dell’economia circolare; Agenzia Italia Meteo, Centro Ricerca dell’Università di Bologna; Biobanche e Scienze della Vita dell’Istituto Ortopedico Rizzoli; Competence Center Nazionale BI-Rex per industria 4.0; INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica e Scienza dello Spazio); Art-ER, società consortile della Regione Emilia-Romagna per la ricerca e l’innovazione, che associa tutte le Università e i Centri di ricerca nazionali presenti nel territorio.
All’interno dell’INAF, ci sarà anche la direzione e la sede amministrativa dell’Osservatorio CTA, il Cherenkov Telescope Array, ovvero il più grande e sensibile osservatorio al mondo per studiare i raggi gamma dell’Universo, con una rete di 118 telescopi, collocati per la maggior parte nelle Ande, in Cile, e sull’isola di La Palma, nelle Canarie.
Gli interventi in corso nell’area di circa 120.000 metri quadrati sono suddivisi fra sei lotti. Per la loro realizzazione, al momento sono stanziati oltre 220 milioni di euro (125 milioni di fondi statali; 90 milioni di fondi regionali; 7 milioni di fondi europei).
La brochure “New ECMWF data centre opens in Bologna” in lingua inglese
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